18.09.2017 / comunicato stampa

insulbar: 40 anni di isolamento termico

Wilfried Ensinger è considerato un pioniere nella tecnologia delle materie plastiche e un precursore dell'isolamento termico nella costruzione di finestre, porte e facciate continue

Nel 1977 Ensinger proponeva al mercato il primo profilo prodotto in serie per l'isolamento termico di intelaiature metalliche di finestre, porte e facciate. Il profilo isolante assicurava efficienza energetica e comfort, nonché una ridotta formazione di condensa. Inoltre, proprio grazie al taglio termico, si sviluppò la tendenza, tutt’oggi in continua crescita, all’impiego di grandi superfici vetrate nelle costruzioni edilizie.

L'energia è un bene prezioso e ciò risulta particolarmente evidente soprattutto quando i costi aumentano. L'impennata della quotazione del petrolio nel 1973, quando i combustibili fossili furono rincarati nel giro di un anno di oltre il 400%, rese chiaro quanto si dipendesse da questa scarsa risorsa. Il settore dell'edilizia offriva in tal senso il massimo potenziale di efficienza. Ancora oggi, circa un terzo del consumo di energia e di emissioni di CO2 a livello mondiale si registrano in questo settore (Fonte: UNEP Global Status Report 2016). Il potenziale di risparmio? Oltre il 60%.

“Negli anni '70 la situazione appariva ovviamente ben diversa”, ricorda Wilfried Ensinger. “Cresceva sì il numero di nuovi materiali per la coibentazione di edifici, tuttavia difficilmente venivano correttamente impiegati. In particolare, molta energia veniva dispersa attraverso le intelaiature metalliche degli involucri esterni. Qualcosa doveva cambiare.” I costruttori di tali sistemi in alluminio seppero allora riconoscere i segnali del tempo e ricercarono diverse possibilità per aumentare l'efficienza energetica dei loro prodotti. Tra questi anche Ensinger divenne un partner per lo sviluppo in tale direzione.

Taglio termico

“L'alluminio è un materiale da costruzione formidabile: leggero, stabile, resistente alla corrosione e riciclabile”, afferma Ensinger lodandone le caratteristiche, “tuttavia la sua conducibilità termica è molto elevata - 160 W/mK”. Una barretta isolante per taglio termico, in materiale plastico, doveva collegare il guscio esterno ed interno del telaio della finestra. “Per far questo, il profilo deve essere lavorato con estrema precisione, essere stabile ed avere una lunga durata. Quanto più grande è la superficie vetrata, tanto più il telaio deve essere in grado di sopportare in modo affidabile e sicuro un peso e un carico di vento molto elevati, in ambienti freddi e caldi, nel suo impiego per oltre 40 anni”.

Vi erano già stati i primi tentativi per ottenere un migliore taglio termico: alcuni applicavano al telaio schiuma di poliuretano, altri produttori impiegavano lunghe strisce di tela bachelizzata con resina epossidica, altri ancora utilizzavano corti pezzi di poliammide o poliestere. I costruttori di sistemi avevano, però, grandi problemi con la plastica: quando l’assemblato arrivava alla fase di anodizzazione o a quella di verniciatura a caldo, gli elementi si deformavano e mancavano di stabilità. Questa tecnologia risultava dunque soggetta a troppi errori e molto complessa, oltre a richiedere lunghi tempi di lavorazione ed essere molto dispendiosa.

Materiale plastico di precisione

Perché si credette che il giovane fondatore di Ensinger fosse in grado di offrire una soluzione migliore rispetto a quelle sino ad allora a disposizione? “In questo frangente ebbe senz'altro un ruolo importante il nostro processo, che fu poi principalmente il motivo per cui mi sono messo in proprio: noi eravamo gli unici a poter fornire prodotti plastici rinforzati con fibre di vetro mantenendo la precisione richiesta”, ricorda Wilfried Ensinger. “Secondo la norma DIN le tolleranze erano di +/- 0,2 mm ma non era comunque sufficiente per questo tipo di applicazione. Noi invece eravamo in grado di fornire tolleranze di +/- 0,02 mm in forma di barrette estruse finite, anziché eseguendo un processo di rettifica, e si sparse la voce…”

Quando il costruttore di sistemi Wicona si rivolse a Ensinger, la decisione fu quella di utilizzare la poliammide 66 rinforzata con fibre di vetro poiché il suo coefficiente di dilatazione termica corrispondeva perfettamente a quello dell'alluminio. Le tensioni in caso di sbalzi di temperatura venivano così minimizzate e il composito di alluminio e plastica poteva essere rivestito anche con trattamento termico sino a 200°C. La resistenza del materiale e la sua compatibilità vennero poi, insieme con BASF, anche verificate con circa 70 sostanze e processi, normalmente impiegati nella costruzione di finestre.

Il primo profilo di Serie

Affinché la barretta in plastica alloggiasse in modo duraturo, stabile e sicuro al proprio posto, la soluzione proposta da Ensinger era provvedere innanzitutto ad un accoppiamento geometrico finalizzato alla massima aderenza: dopo l'inserimento, la guida in alluminio doveva collegarsi in senso longitudinale con la barretta isolante – erano nati quelli che oggi sono i consueti processi di zigrinatura e assemblaggio. Insieme con l'istituto ift di Rosenheim e l'Istituto Federale per la ricerca e la prova di materiali, il nuovo tipo di assemblaggio venne quindi scrupolosamente testato, sia con buoni profili in alluminio lavorati con la massima precisione, che anche con profili di qualità mediocre. La stabilità risultò decisamente convincente.

Come base per rispettare le normative, gli elementi compositi del telaio vennero meticolosamente testati a livello meccanico, sottoposti a test termici e ne fu analizzata la resistenza al taglio longitudinale, nonché il comportamento alla trazione trasversale. I risultati raccolti vennero successivamente pubblicati su riviste specializzate. “Tutto questo diede a noi ed ai clienti la sicurezza necessaria favorendo così il nostro ingresso sul mercato”, afferma Ensinger. Nel 1977 si è passati, poi, alla produzione in serie e da allora il profilo è stato continuamente perfezionato e commercializzato in tutto il mondo con il marchio insulbar.

Realizzare potenziali di efficienza

Il profilo isolante riduce notevolmente il coefficiente di trasmissione termica dell'intelaiatura in metallo (Uf). Dato che la percentuale di telaio sulla superficie finestra corrisponde a un valore compreso per lo più fra il 10 e il 60 %, viene fortemente influenzato di conseguenza il coefficiente di trasmissione termica della stessa (Uw). Grazie all'eccellente taglio termico generato dai profili insulbar è possibile corrispondere agli standard per casa passiva con un Uw inferiore a 0,8 W/m2K.

“Le richieste rivolte ai nostri prodotti sono molto varie”, dichiara Wilfried Ensinger. “La personalizzazione è quindi per noi uno standard.” Per prima cosa l’attenzione è stata posta sulle crescenti esigenze in materia di protezione antincendio e di sostenibilità: in tal senso sono state sviluppate barrette termoisolanti ignifughe, non fondibili, per sistemi antincendio. Inoltre, con la certificazione “Cradle to Cradle Material Health” per le barrette isolanti in materiale standard e la Dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) per insulbar RE in poliammide riciclata monotipo, Ensinger facilita la certificazione degli edifici secondo i più elevati standard di sostenibilità.

Ampio utilizzo

Con la tendenza a preferire vetrate con superfici sempre più ampie – e pertanto più pesanti – è aumentata l'importanza strutturale dell'intelaiatura in metallo. Oltre ad estetica e stabilità, anche la funzionalità ha svolto un ruolo sempre più significativo, secondo Ensinger. In questo modo elementi antiriflesso, di sicurezza, di illuminazione e di comando sono divenuti fondamentali nei sistemi telaio. La richiesta d'isolamento termico continuerà, dunque, a crescere? “Chiaramente sì,” conferma sicuro Wilfried Ensinger, “requisiti e richieste a livello normativo possono essere sensibilmente diversi. Il fabbisogno reale trova sostegno nella coscienza ecologica della popolazione. E questa sta crescendo in tutto il mondo”.

Ritratto di Wilfried Ensinger

Quando negli anni '60 è cresciuto il trend legato allo sviluppo di polimeri resistenti alle alte temperature, l'ingegnere tedesco Wilfried Ensinger ha saputo riconoscere e cogliere al volo la propria opportunità: nel 1966, all'epoca trentenne, è diventato imprenditore iniziando a perfezionare e rendere propri i processi, allora non ancora del tutto completamente sviluppati, per la produzione di termoplastici rinforzati con fibre di vetro e di carbonio.

Con i nuovi materiali ed i nuovi processi Ensinger è riuscita ad estrudere elementi anche complessi – con caratteristiche esattamente definibili e con la massima precisione. In stretta collaborazione con il mondo dell'industria ed i produttori di materie prime, Ensinger ha continuamente ampliato il proprio portafoglio di tecnopolimeri, le possibilità di lavorazione e le soluzioni offerte. Con oltre 2300 dipendenti, Ensinger è oggi leader a livello mondiale quale partner nel campo dei materiali plastici ad alte prestazioni.


Informazioni su insulbar

Ensinger è una delle aziende leader a livello mondiale nello sviluppo e nella produzione di profili termoisolanti, per la costruzione di finestre, porte e facciate. I suoi profili del marchio insulbar creano un taglio termico fra i gusci interni ed esterni di intelaiature in metallo. Grazie agli isolamenti realizzati con i profili insulbar, si ottengono ottimi risultati per quel che riguarda risparmio energetico e riduzione dei costi di riscaldamento e/o climatizzazione. Inoltre i profili insulbar soddisfano sotto ogni aspetto le più elevate esigenze in fatto di qualità. Già da 40 anni vengono impiegati con successo in tutto il mondo.

Ulteriori informazioni si possono trovare presso www.insulbar.com


Informazioni su Ensinger

Il gruppo Ensinger si occupa dello sviluppo, della produzione, nonché della distribuzione e vendita di compound, semilavorati, profili e componenti tecnici, realizzati in materie plastiche da costruzione e ad elevate prestazioni. Ensinger si serve a tal fine di svariati processi di produzione, fra cui soprattutto estrusione, lavorazione meccanica e stampaggio ad iniezione. Con 2.300 dipendenti suddivisi fra le 32 sedi, l’impresa familiare è presente con stabilimenti di produzione o rappresentanze in tutte le più importanti regioni industriali del mondo.

Ulteriori informazioni si possono trovare presso www.ensingerplastics.com


Wilfried Ensinger, inventore di insulbar, ricorda i primi anni dell'impresa. Alle sue si aggiungono anche le impressioni dello specialista in tecnica applicativa Roland Ellwanger e del figlio Klaus Ensinger, che oggi dirige in qualità di amministratore, insieme al Dr. Roland Reber, il gruppo Ensinger con i suoi 2.300 dipendenti in tutto il mondo.
I traguardi raggiunti da Ensinger nello sviluppo dei profili termoisolanti insulbar per intelaiature in alluminio di finestre, porte e facciate.
Nel dicembre 1977 Ensinger forniva il primo profilo termoisolante prodotto in serie per le intelaiature metalliche di finestre, porte e facciate. L’azienda specialista di materie plastiche, fondata nel 1966 da Wilfried Ensinger, aveva lavorato allo sviluppo del prodotto per oltre tre anni, in stretta collaborazione con il gruppo chimico BASF, l'impresa di sistemi in alluminio Wicona, l'Istituto Federale per la ricerca e la prova di materiali (BAM) e l'istituto per la tecnica dei serramenti ift di Rosenheim.
Minimo lambda, grandi vantaggi: sistemi per finestre con insulbar LO di Ensinger hanno un coefficiente di conduzione termica inferiore del 40% (λ = 0,18 W/m·K) rispetto al consueto profilo isolante (λ = 0,3 W/m·K). Ensinger rende in questo modo possibili sistemi per finestre con migliori valori Uf o ridotte profondità di telaio.

Contatto stampa e informazioni aggiuntive

Karin Skrodzki

Ensinger GmbH
PR e comunicazione di prodotti da costruzione
Rudolf-Diesel-Straße 8
71154 Nufringen
Germania
Tel. +49 7032 819 674
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